Raccogliendo notizie sul Terzo Vangelo, attribuito all’evangelista Luca, ci accorgiamo che la sua opera si distacca in maniera sostanziale, per alcuni aspetti trattati, dagli altri scritti sinottici.
Luca si preoccupa fin dall’inizio di assicurare il lettore circa la fondatezza del suo testo, sottolineando l’accuratezza e l’ordine che la sua ricerca ha prodotto, raccogliendo con molta diligenza testimonianze di tradizioni orali e scritte sulla vita di Gesù. Il suo obiettivo infatti è quello di presentare Gesù come il Figlio di Dio e Salvatore dell’umanità.
E’ interessante evidenziare che nel Prologo sia indicato da Luca colui a cui viene indirizzato il suo Vangelo: Teofilo, un nobile il cui nome in greco significa amico di Dio o colui che ama Dio, a significare che a tutti coloro che cercano Dio e vogliono entrare in relazione con Lui, è esteso l’invito alla lettura dell’opera.
Luca l’evangelista pagano
Luca era un credente proveniente dal paganesimo e originario di Antiochia in Siria, fu compagno di viaggio, durante la predicazione missionaria di Paolo ed era medico. Fu un uomo di cultura, sensibile a tutto ciò che merita attenzione, profondo conoscitore della letteratura e dei metodi compositivi della storia greca e molto capace non solo di fare ricerche storiche, ma di saperle poi tramandare con lucidità e abilità.
Oltre a queste capacità, Luca seppe raccogliere notizie sicure sulle vicende e gli sviluppi dell’attività missionaria della Chiesa nei suoi primi movimenti e nei successivi tentativi di espansione. Per questi fatti che non cadevano sotto la sua diretta osservazione è certo che si è scrupolosamente informato e gli ha permesso di redigere gli scritti contenuti nel libro dei Atti degli Apostoli di cui è il supremo autore. Luca più che storico intende far conoscere il percorso salvifico che la Parola di Dio ha avuto nella storia dell’uomo, a partire dal ministero terreno di Gesù arrivando all’istituzione Chiesa. Il suo simbolo è il bue perché il suo Vangelo inizia con la visione di Zaccaria nel tempio dove si sacrificano animali come buoi e pecore.
I grandi temi del Vangelo
Sono molteplici e svariate le caratteristiche del Terzo Vangelo, esse risaltano da un confronto sinottico.
Citiamo solo alcuni:
- Luca è stato chiamato il teologo della storia della salvezza, questo punto costituisce la prima peculiarità dell’intera sua opera in quanto sta indicare che i momenti nevralgici della storia accadono per un disegno superiore, il progetto di Dio.
- La centralità della Pentecoste, evento che porta alla nascita delle prime comunità cristiane, della Chiesa grazie alla presenza e all’azione dello Spirito Santo che si dilata nel tempo e nello spazio.
- Particolare riferimento è dato anche alla figura di Dio Padre che egli ci presenta come fonte di bontà misericordiosa, pazienza, e capacità di attesa.
- Dopo il Padre e lo Spirito Santo, Luca ci offre uno speciale spazio anche per la figura di Gesù, il Salvatore, l’evangelizzatore, ma soprattutto, il centro della storia della salvezza.
- Dopo la parte dedicata alle singole persone della SS. Trinità, Luca ci offre una speciale immagine della Chiesa frutto dello Spirito Santo, comunità fondata sugli Apostoli, testimoni speciali della risurrezione del Signore, fedeli interpreti dell’evangelo, predicatori della salvezza in Cristo.
- Centro geografico ma anche teologico della vicenda storica narrata lungo tutto il corso dell’ opera è Gerusalemme, punto di partenza della vicenda terrena di Gesù e punto di partenza della vita della Chiesa nascente.
Un altro tema sul quale Luca dimostra una speciale apporto e quello alla Mariologia, sia per le memorie relative all’infanzia di Gesù (proprie del suo vangelo), sia il ricordo della presenza di Maria nel momento della nuova comunità di credenti. Lo dobbiamo solo a questo evangelista se buona parte di quello che conosciamo su Maria di Nazareth, è arrivato a noi.
Struttura del Vangelo
La datazione del testo è risalente tra l’80- 90 d.C.. Le fonti utilizzate da Luca nel redigere la sua opera sono presumibilmente il Vangelo di Marco, quello di Matteo e la fonte Q (Quelle). Per quanto riguarda il luogo di composizione le fonti indicano: Roma, Antiochia, Acaia Bitinia.
Possiamo suddividere il Vangelo secondo Luca in 6 grandi sezioni:
- Prologo e Infanzia di Gesù (1- 2,52)
- Il trittico presinottico (3,1- 4,13)
- Il ministero di Gesù in Galilea (4,14- 9,50)
- Il viaggio verso Gerusalemme (9,51- 19,28)
- Il ministero di Gesù in Gerusalemme (19,29- 21,38)
- Passione, morte e risurrezione di Gesù (22-24)
Prologo e Infanzia di Gesù
All’inizio del Vangelo troviamo un proemio in cui Luca si rivolge a Teofilo a cui parla dello scopo, del contenuto, delle fonti e del metodo di ricerca e di composizione dello scritto. L’intento è quello di non far solo conoscere le vicende storiche di Gesù, ma di entrare nel dinamismo della storia della salvezza che trova nel Signore il suo epicentro e nella vita della Chiesa la sua dilatazione. I primi 2 capitoli del Vangelo dell’Infanzia di Gesù, costituiscono una grande unità letteraria e presentano:
- Il dittico delle annunciazioni: l’annuncio della nascita di Giovanni (1,5-25) e della nascita di Gesù (1,26-38) con un episodio complementare: la visita di Maria a S.Elisabetta;
- Il dittico delle nascite: quella di Giovanni Battista (1,57-80) e quella di Gesù (2,1-40) con un episodio supplementare: la presenza di Gesù in mezzo ai dottori nel Tempio.
Il trittico presinottico
Si intende la predicazione di Giovanni Battista, il battesimo di Gesù e le tentazioni di Gesù nel deserto. Questi 3 episodi costituiscono una grande unità letteraria alla quale tutti e tre i vangeli sinottici conservano in blocco, segno di una tradizione dal quale nessuno ha ritenuto di doversi scostare.
Il ministero in Galilea
Questa unità comprende: il discorso solenne di Gesù nella sinagoga, il racconto di quattro miracoli e di cinque controversie, la scelta dei Dodici, accenno al discorso della montagna e la Trasfigurazione.
Il viaggio verso Gerusalemme
In questa sezione si evidenziano i grandi insegnamenti e precise istruzioni di Gesù rivolti ai Dodici per indicare loro il vivere e l’agire all’interno delle future comunità di credenti.
Ministero a Gerusalemme
Gerusalemme costituisce il vertice topografico ed ideale dell’attività di Gesù e il centro dell’opera lucana. Questi capitoli sono caratterizzati dal fatto che tutta l’azione di Gesù è compresa esclusivamente all’interno di questa città senza mai uscire e il Tempio diventa il banco di prova verso gli avversari e scuola per i suoi insegnamenti.
Racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù
Il racconto della morte costituisce il nocciolo del Vangelo ed è su questo aspetto che non si distacca, per la grande somiglianza nella narrazione, dagli altri sinottici ma anche dallo stesso Giovanni. Luca inoltre in tutto il cap.24 narra non solo la Risurrezione di Gesù ma anche le apparizioni del Risorto e la sua Ascensione.
Vuoi approfondire? Ti consigliamo la lettura del libro “Meditazioni sul Vangelo di Luca” di Bruno Maggioni.
L’originalità del pensiero lucano
Anche se l’opera di Luca fa parte della tradizione sinottica, al suo interno sono presenti caratteristiche particolari che lo differenziano in modo sostanziale e brani che solo il Terzo Vangelo riporta:
Vengono citati solo alcuni:
- L’Annuncio della nascita di Gesù a Maria (1,26-38)
- L’incontro tra Gesù e Zaccheo (19,1-10)
Solo l’evangelista Luca cita il racconto dell’Annuncio e dell’Incarnazione di Gesù nel grembo della Vergine a Nazareth. Non a caso il racconto viene inserito subito dopo l’annuncio di un’altra nascita miracolosa quella di Giovanni Battista e redatto in forma simmetrica. Nella pericope, Luca sottolinea l’umiltà della fanciulla destinataria del grande disegno di Dio, che riceve l’annuncio nell’oscuro villaggio di Nazareth ad opera di un angelo che cita la profezia di Isaia, rendendo chiara una continuità di vocazione e alleanza secondo gli schemi veterotestamentari.
Il racconto dell’incontro tra Gesù e Zaccheo, rappresenta l’ultimo episodio della vita pubblica di Gesù, che sta per concludersi a Gerusalemme, e si colloca alla fine del lungo viaggio di Gesù verso la Città Santa. La storia di Zaccheo trova il suo parallelo nella chiamata di Levi (5,27-32), anche questo è un pubblicano che risponde positivamente alla chiamata di Gesù che lo porterà, come Zaccheo, alla sequela di Gesù, modificando radicalmente il loro modo di porsi nei confronti del prossimo. Luca infatti è attento ad evidenziare, in questi racconti, il segno distintivo dell’intera missione divina, contraddistinta dall’accoglienza verso i peccatori, dal dono della misericordia e del perdono incondizionato per tutti.
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