Il Nuovo Testamento è la raccolta di quei libri che – a partire dal II secolo – le prime comunità cristiane riconobbero come sacri e ispirati e quindi inseriti nel canone dei libri normativi in materia di fede e di morale all’interno della Sacra Scrittura.
Questi testi furono designati e distinti da quelli vetero-testamentari, con i quali si indicava l’alleanza stipulata tra Dio e il popolo d’Israele. Da qui l’origine della suddivisione in due grandi sezioni della Bibbia cristiana: Antico e Nuovo Testamento.
Il N.T. non è altro che il nuovo patto di fedeltà che Dio ha contratto attraverso Gesù di Nazaret con l’intera umanità.
Quanti sono i libri del Nuovo Testamento?
Questa sezione raccoglie ventisette libri, tutti in lingua greca, strutturata in quattro Vangeli, ventuno Lettere, un libro di narrazione storiografica con evidente intento teologico e un testo apocalittico che si presenta come una visione profetica.
Questi testi, diversi per genere letterario ed estensione, testimoniano la fede in Gesù di Nazaret, Figlio di Dio. Parola definitiva di Dio all’uomo. L’espressione “Nuovo Testamento” indica un corpus scritturistico e la parola testamento sta a significare la promessa o meglio la relazione amicale con cui Dio si lega al suo popolo.
Lo schema dei libri del Nuovo Testamento è così rappresentato:
- I 4 Vangeli
- Il libro degli Atti degli Apostoli
- Le Lettere di S. Paolo
- Le Lettere Cattoliche
- Il libro dell’Apocalisse
Origini e trascrizioni
Questa composizione non fu fin da subito considerata all’interno della Sacra Scrittura, anche se nacque nell’ambito della comunità primitiva. Fu inserita all’interno del canone dei libri ritenuti sacri e ispirati in un secondo momento con lo sviluppo del Cristianesimo e per il fatto che gli apostoli iniziarono a mettere per iscritto ciò che aveva loro insegnato il Maestro in forma orale.
E’ intorno all’anno 192 che troviamo per la prima volta il titolo Nuovo Testamento, fino ad arrivare al IV-V secolo quando questi scritti trovano collocazione nel canone cristiano attraverso criteri ben specifici.
A causa della scarsa consistenza del papiro e degli altri materiali usati nell’antichità come la pelle che dava origine alla pergamena, non si conservano gli autografi originali, ma ci sono pervenuti solo alcuni frammenti. E’ a partire dal XIII secolo che avviene la trascrizione dei testi su carta, e la lingua usata è il greco antico (Koinè), idioma allora maggiormente diffuso con uno stile semplice ed efficace per essere compreso da tutti gli strati sociali, influenzato da termini latini e semitici, e da un vastissimo numero di codici greci: i più importanti gli onciali, minuscoli, i papiri e pergamene.
Libri del Nuovo Testamento
I libri del Nuovo Testamento non sono organizzati in ordine cronologico, ma logico e all’inizio di questa parte di Bibbia incontriamo i Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
I Vangeli fanno parte del Nuovo Testamento
I primi tre sono i cosiddetti Vangeli Sinottici, in quanto per le analogie dei loro contenuti, se allineati su colonne parallele, permetterebbero “una visione d’insieme”, mentre il Vangelo di Giovanni risulta essere divergente, perché egli inserisce impressioni personali, una diversa cronologia, contenuti e un linguaggio differenti rispetto agli altri tre. La parola “Vangelo” o “Evangelo” è un termine greco che significa buona notizia o lieta novella, sono quattro libri che raccontano la vita e la predicazione di Gesù di Nazareth, la base su cui si fonda il Cristianesimo.
La tradizione ecclesiastica, presenta l’opera dell’evangelista Matteo all’inizio del N.T., sicuramente perché questo Vangelo raccoglie molte citazioni, promesse, predizioni legate alla figura del Messia tratte dall’Antico Testamento, che ne fanno chiara prosecuzione del ministero terreno di Gesù. Ogni Vangelo ha una sua caratteristica, in Matteo è l’annuncio che Gesù è il Messia promesso dai profeti e lungamente atteso e fissa alcuni punti chiave nei“cinque grandi discorsi” proclamati da Gesù, separati da due sezioni: all’inizio la sua genealogia, nascita e infanzia, alla fine la sua Passione, Morte e Resurrezione.
Marco invece, apre il suo Vangelo con la predicazione di Giovanni Battista, vuole attirare l’attenzione sul ministero della persona di Gesù per approfondirne le radici della sua identità ed impegno nel proclamare Il Regno di Dio, i destinatari di questo scritto infatti sono quelle comunità che non hanno ben compreso la messianicità della venuta del Cristo. L’autore del terzo Vangelo Luca proclama la buona notizia ai poveri e la salvezza ai peccatori ed agli esclusi dalla società, attraverso uno stile semplice, chiaro ed accogliente. Il suo scritto è diviso in quattro grandi unità: la prima comprende l’infanzia di Gesù, le sue origini, il racconto del suo ministero pubblico ed infine il dramma della morte e la gloria della Resurrezione.
Infine il quarto Vangelo si presenta assai differente dai Vangeli sinottici, Giovanni vuole esprimere il suo messaggio attraverso episodi particolarmente significativi che egli chiama “segni”. Sette segni che formano la struttura del libro e risaltano gli aspetti fondamentali del mistero di Gesù sulla sua vita, alla luce della Pasqua o più esattamente alla luce della Croce.
Gli atti degli Apostoli
Subito dopo troviamo il libro degli Atti degli Apostoli, scritto molto probabilmente dall’evangelista Luca e redatto verso gli anni 80-90 d.C., che ha l’intento di tramandare i ricordi delle vicende delle prime comunità di battezzati e proclamare la fede in un tempo nuovo, dopo la Pasqua, quello della Chiesa.
Gli avvenimenti sono narrati a partire da alcuni centri che segnano l’ingresso del Vangelo nel mondo partendo da Gerusalemme, Antiochia, Efeso, fino ad arrivare a Roma, attraverso la missione di due grandi apostoli protagonisti di queste pagine, Pietro e Paolo. In questo itinerario di fede, il Vangelo è sostenuto dall’opera invisibile e incessante dello Spirito Santo, che segna tappe decisive nell’intera opera missionaria.
Le Lettere di San Paolo
Nel Nuovo Testamento le Lettere di San Paolo rivestono un ruolo di primissimo piano, poiché oltre a costituire il gruppo più consistente, in esse emergono i grandi temi della fede cristiana e della teologia come la persona di Gesù Cristo, la Resurrezione, il Battesimo, L’Eucarestia, la Grazia e i carismi di ogni credente. L’autorità e il pensiero di Paolo, contribuisce ad accrescere la fede delle prime comunità cristiane che attraverso questi suoi scritti facevano oggetto di una costante riflessione, esperienza e approfondimento.
Le prime otto lettere sono indirizzate alle comunità ecclesiali di Tessalonica, Corinto, Filippo, Galizia, e Roma, le altre tre a persone singole, pastori di anime con le direttive sull’esercizio della loro responsabilità e sono chiamate “Lettere Pastorali”.
Le Lettere Cattoliche
Le Lettere Cattoliche, invece non si rivolgono a comunità determinate, ma trattano questioni generali riguardanti una vasta cerchia di lettori, la denominazione “cattoliche”sta a significare infatti l’universalità della Chiesa. Dopo il IV sec. sono state raggruppate e sono divenute autorevoli per i credenti tanto più che portano grandi firme: Giacomo, Pietro, Giuda e Giovanni.
La loro peculiarità è di manifestare l’autenticità cristiana e di lanciare appelli che il Vangelo possa essere quella linfa vitale per tutta l’umanità. L’ultimo libro che si trova all’interno del N.T. è
L’Apocalisse
L’apocalisse,viene attribuito all’apostolo Giovanni verso l’anno 90-95, ha un genere letterario apocallitico/profetico, nasce in un periodo agitato da persecuzioni e martiri da parte dello stato romano, dove il profeta percepisce che le parole non sono sufficienti per ravvivare la speranza nel popolo, occorre una profezia che sollevi la fede in Dio.
Il termine “Apocalisse” significa infatti rivelazione, togliere il velo al mistero, qui il profeta interviene nella storia in nome di Dio e illustra il senso della storia presente e futura. Il libro è indirizzato a sette chiese dell’Asia Minore, con lo scopo di incoraggiare i fedeli, con la promessa dell’avvento del regno escatologico attraverso visioni, immagini e simboli.