Cantico delle Creature: testo, parafrasi e commento - Le Preghiere

Il Cantico delle Creature, composto intorno al 1224 da San Francesco d’Assisi e conosciuto anche con il titolo Laudes creaturarum o Cantico di frate Sole, è sicuramente la più famosa poesia religiosa della letteratura italiana, in quanto primo testo artistico scritto in lingua volgare.

Secondo l’agiografia tradizionale, il testo fu dettato dal santo due anni prima della sua morte, ad un frate dopo una notte di acute sofferenze fisiche dovute alla cecità che lo stava affliggendo, presso la chiesa di San Damiano. L’esito che Francesco ebbe da questa prova, fu una visione di pace e serenità, scaturita dal suo grande amore per Dio che gli ridonava la fiducia nella vita, facendogli ammirare con nuovo stupore le bellezze del creato.

In origine Francesco aveva previsto insieme al testo un accompagnamento musicale, composta dallo stesso santo. Versione oggi andata perduta.

Lo stile e la lingua volgare

Il Cantico mostra per il suo genere, caratteristiche della tradizione della Lauda e della poesia religiosa duecentesca su modello di autori come Jacopone da Todi e Gioacchino da Fiore. Il modello poetico è costituito dai salmi di re Davide per la ripetizione della formula di lode (Laudato sie, Laudate sì), anafore di intonazione biblica e da passi evangelici presi da Matteo e Luca per la formula delle beatitudini. Presenta una purezza del sentimento espresso con termini comunicativi, riflessi in una sintassi semplice nella quale prevalgono numerose congiunzioni ripetute e dove i versetti sono raggruppati in piccoli blocchi facilmente riconoscibili.

Composto in volgare umbro del XIII sec., ciò costituisce la novità e il valore letterario dell’opera che Francesco ha scelto secondo una finalità ben precisa: celebrare Dio e la Natura con la lingua più naturale e spontanea di ogni uomo. Inoltre il testo presenta concrete esigenze comunicative, come se la lode coinvolgesse allo stesso modo tutti gli uomini e tutte le creature.  Con influssi toscani, francesi e da alcuni termini in latino, il Cantico era destinato all’esecuzione cantata, in contrapposizione al latino dei dotti, indicando l’intenzione di offrire ai frati e ai fedeli un testo per cantare le lodi del Signore.

Il Cantico esprime con semplicità l’ammirazione per la bellezza del creato, esorta alla pace, al perdono e all’accettazione della sofferenza che purifica e conduce alla beatitudine. L’intento della ideologia francescana rappresenta un superamento del pensiero medioevale che contrapponeva il mondo terreno, inteso come il male, alla realtà ultraterrena. In questo senso Francesco loda sia tutti gli aspetti della natura (il sole, la luna, le stelle, il vento…), sia quelli più umili e dolorosi in quanto segni dell’amore divino e per questo degni di essere comunque esaltati.

Analisi e commento

Il Cantico è una preghiera scritta sotto forma di inno e si divide principalmente in due parti, con due versetti finali:

  • Le prime strofe che vanno dal versetto 1 al 23, celebrano la potenza e la grandezza di Dio attraverso la creazione;
  • Dal versetto 23 al 33, il componimento diventa più spirituale per la trattazione di temi come la morte, la sofferenza e il perdono;
  • Gli ultimi versi sono rivolti non più a Dio ma a tutti i fedeli che devono lodare, ringraziare e servire il Signore per i doni ricevuti.

Prima parte

E’ rappresentata da una lode a Dio per ringraziarlo della creazione di tutti gli elementi del mondo richiamando così i concetti principali tratti dall’AT, visti come segni tangibili della grandezza e della bontà divina, ad essi il santo si rivolge chiamandoli “fratello” e “sorelle”.

L’elenco delle creature lodate comprende tutti i principali elementi naturali: il giorno (sole), la notte (luna e stelle), l’aria, l’acqua, il fuoco e la terra. In questa parte, l’uomo sembra non comparire, ma si avverte la sua presenza netta seppure implicita: infatti le creature sono tutte viste in una prospettiva umana, ad esempio: il sole illumina il giorno per noi, l’acqua è utile, la terra ci sostenta e nutre ecc.

Seconda parte

Nella seconda parte, che inizia dal versetto 23, la menzione all’uomo diventa in questi passi esplicita, in quanto vengono lodati soltanto quei uomini che perdonano, per amore di Dio, sopportando con la fede ogni genere di privazioni e tribolazioni. Si arriva così a delineare il pensiero francescano sulla salvezza: il perdono diventa la strada necessaria da percorrere per ottenere la vita eterna, altrimenti si resta nel peccato mortale.

Inoltre, al termine della lauda, emerge una concezione del tutto innovativa della  morte, vista anch’essa come “sorella”, non temuta da chi crede nell’amore di Dio, perché consente di ricongiungersi a Lui. Siamo qui di fronte ad una preghiera penitenziale incentrata sul tema dell’accettazione delle infermità e della morte, nella quale Francesco ricorda , si accomuna tutto il genere umano, davanti però alla quale non si deve aver paura perché volontà divina, per il credente visione della perfetta beatitudine, sulla pratica del bene come via della salvezza.

Versetti finali

Gli ultimi due versi, infine, secondo una struttura circolare, richiamano l’incipit della lauda e mostrano come il componimento vuol essere una esortazione di lode e di ringraziamento a Dio, con quell’umiltà tipica dello spirito francescano.

Conclusioni

Abbiamo visto che nella prima parte della lode, San Francesco celebra i principali elementi del creato che vengono esaltati in una duplice chiave: per essere immagini dell’amore di Dio ma anche, in chiave “antropocentrica”, in virtù della loro utilità per l’uomo. Infatti il Cantico riflette una visione del rapporto tra Dio, uomo e mondo:

  1. L’uomo e il mondo: l’universo è al servizio dell’uomo e l’uomo deve amare l’universo;
  2. L’uomo e Dio: Dio è un padre grande e amoroso e l’uomo deve amarlo, celebrarlo ed essergli riconoscente, perché ha creato un universo armonioso i cui elementi apportano un miglioramento all’esistenza umana.

Questi aspetti tracciano la ideologia francescana sia nei motivi contenuti , che corrispondono ai valori fondativi dell’Ordine: l’idea di un Dio Padre amoroso, l’armonia di tutto il creato e per i principi di bontà di tutta la creazione. Sia nell’esaltazione della comune origine degli elementi, uomo compreso, e nella celebrazione del sentimento che deve unire tutti gli esseri viventi.

Parafrasi del Cantico delle Creature

Vediamo a seguire la parafrasi del testo:

    1. Altissimo, onnipotente,
      eccellente Signore Dio,
    2. sono tue le lodi, la gloria e
      l’onore ed ogni benedizione,
    3. A Te solo, Altissimo, si addicono,
    4. e nessun uomo è degno di nominarTi.
    5. Sii lodato, mio Signore insieme
      A tutte le tue creature,
    6. Specialmente il Signor fratello Sole,
    7. il quale rappresenta la luce del giorno
      e tu ci illumini per mezzo di lui.
    8. Ed egli è bello e luminoso,
      emettendo un grande splendore:
    9. Porta testimonianza di Te,
      Altissimo.
    10. Sii lodato, mio Signore per
      Attraverso sorella Luna e le stelle:
    11. In cielo le hai create, luminose
      e preziose e belle.
    12. Sii lodato, mio Signore, per
      Fratello Vento,
    13. e per l’aria e per il cielo
      nuvoloso e sereno e per ogni
      tempo,
    14. attraverso il quale offri
      sostentamento alle Tue creature.
    15. Sii lodato, mio Signore per
      sorella Acqua,
    16. la quale è molto utile e umile e
      preziosa e pura.
    17. Sii lodato, mio Signore per
      Fratello fuoco,
    18. attraverso il quale illumini la
      notte.
    19. ed egli è bello e piacevole e
      robusto e forte.
    20. Sii lodato, mio Signore, per la
      Nostra sorella madre Terra,
    21. la quale ci sostiene e ci nutre,
    22. e produce diversi frutti con fiori
      colorati e erba.
    23. Sii lodato, mio Signore, per
      Coloro che perdonano per il Tuo
      amore.
    24. e sopportano malattie e dolori.
    25. Beati quelli che li
      Sopportano in pace,
    26. perché saranno glorificati da
      Te Altissimo.
    27. Sii lodato, mio Signore, per la
      Nostra sorella Morte fisica,
    28. alla quale nessun uomo vivente
      può sfuggire:
    29. guai a quelli che moriranno nel
      peccato mortale;
    30. beati coloro che la morte
      Coglierà nelle Tue santissime
      Volontà,
    31. Poiché a costoro la morte
      spirituale non farà del male.
    32. Lodate e benedite il mio
      Signore e ringraziateLo
    33. e serviteLo con grandi umiltà.

Testo originale del Cantico

E ora la versione originale del Cantico del frate Sole, così com’era il testo scritto da Francesco:

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et omne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
specialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te Altissimo, porta significazione.
Laudato sì, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
Et per aeree t nubilo et sereno et omne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sostentamento.

Laudato si’, mi Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennalumini la nocte:
ed ello à bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per il tuo amore
Et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, siranno incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a.cquelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et ringratiate
E serviateli cum grande humilitate.

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A proposito dell'autore

Sono Alessia, ho compiuto i miei studi alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale presso la sede di Arezzo. Insegno Religione nelle scuole secondarie. Cerco di approfondire la comprensione di alcune tematiche legate all’ambito biblico- teologico.

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